Danzatrice e studiosa di pratiche e filosofie somatiche, Carla Bottiglieri è insegnante e operatrice di Body-Mind Centering® e operatrice di Rolfing®/Integrazione Strutturale.
Percorso professionale:
Danzatrice e studiosa di pratiche e filosofie somatiche, Carla Bottiglieri si è laureata in Estetica presso la facoltà di Lettere Classiche dell’Università di Salerno nel 1998 e ha proseguito gli studi in Francia con un master in Arti dello Spettacolo al dipartimento Danza dell’Università Paris 8.
Il suo percorso di formazione coreografica è segnato dall’incontro con il lavoro di artisti come Lucia Latour, Steve Paxton, Lisa Nelson e Claudia Castellucci.
L’insegnamento di Hubert Godard, specialista delle discipline di analisi funzionale ed espressiva del movimento, l’ha introdotta allo studio delle pratiche di educazione somatica, di cui ha esplorato diversi approcci: il metodo Feldenkrais, l’Ideokinesis, il Continuum.
Nel 2003 ha intrapreso la formazione nel metodo Body-Mind Centering®, diplomandosi come educatrice di movimento somatico (Somatic Movement Educator, 2006) e di movimento in età evolutiva (Infant Developmental Movement Educator, 2007), operatrice (Practitioner, 2010) e insegnante di BMC® (Teacher, 2019).
Nel 2016 ha conseguito il titolo di operatrice di Rolfing®/Integrazione strutturale, nel programma di formazione diretto da Hubert Godard e France Hatt-Arnold presso l’AFRIS di Ginevra (CH).
La ricerca sui materiali e sugli immaginari del gesto si è via via estesa a un’indagine sugli “usi dei corpi” e i processi contemporanei di soggettivazione.
In Francia, Carla ha fatto parte dell’équipe universitaria “Soma&Po: somatiques, esthétiques, politiques” fondata presso il dipartimento Danza dell’università Paris 8 (2010-2014) e all’iniziativa di diversi progetti di ricerca-azione, di seminari e pubblicazioni sulla cultura somatica nel Novecento.
Dal 2008 al 2012, con un progetto finanziato da Sidaction (associazione per la ricerca sull’AIDS), ha collaborato con gruppi e associazioni di persone sieropositive o affette da AIDS per la sperimentazione di pratiche di consapevolezza corporea come risorsa complementare in contesti terapeutici. In questo ambito, la ricerca si è estesa all’analisi delle dimensioni estetiche, cliniche e politiche delle teorie e delle pratiche somatiche nel loro incontro con i paradigmi di cura nelle istituzioni socio-sanitarie.
Con l’associazione SOMA, fondata a Parigi nel 2006 insieme a Thomas Greil, ha curato tra il 2013 e il 2015 il progetto europeo SPARKS (Somatic Practices, Art and Creativity for Special Needs).
È stata insegnante ospite nei programmi di licenza e master in danza all’università di Paris 8, di Nizza/Sophia Antipolis, di Stoccolma/DOCH, di Santiago del Cile/Universidad Mayor, e tenuto conferenze presso centri di formazione e ricerca coreografica, come il PACAP/Forum Dança a Lisbona, l’associazione Contredanse a Bruxelles, la Manufacture/Haute Ecole Spécialisée de Suisse Occidentale, a Losanna.
Come danzatrice-performer e assistente alla coreografia ha lavorato con artisti e compagnie in Francia, Italia e Irlanda, nella creazione degli spettacoli della Società delle Acque di Michele Di Stefano (1992-1997), di “Anihccam” di Lucia Latour (1995-1996), “Spinstren” (2003) e “The White Quadrangle” (2005) di Jools Gilson, “Nerone” (2006) di Kinkaleri, “L’École du Rythme” (2011) di Claudia Castellucci, “À mon seul désir” (2015) di Gaëlle Bourges.
Un lungo sodalizio la lega alla compagnia teatrale Ueinzz, di Sao Paulo in Brasile. Attualmente collabora con i danzatori e coreografi Olive Bieringa e Otto Ramstad (BodyCartographyProject) per la ricerca drammaturgica del progetto A Collection of Fluid Spaces, presso il National Medical Museum di Oslo: https://bodycartography.org/portfolio/a-collection-of-fluid-spaces/
Carla Bottiglieri è professionista disciplinata ai sensi della legge 4/2013